lunedì 14 giugno 2010

Taranto e la memoria silente dei Tarantini.


Abbiamo scelto questa immagine allegorica per dare vita al nostro blog di archeologia e di attualità dedicato a Taranto ed alla Magna Grecia prevalentemente alla Taranto di ieri ma con attenzione al presente ed al futuro della nostra amata città.Una città sempre più avvitata in una sorta di sudario che la avvolge e la soffoca fino a non farla più esprimere. Senza memoria storica, senza cultura una città perde la sua identità.Questo è successo a Taranto dove si sono distrutte importanti testimonianze del passato per dare spazio al cemento.Il velo di Taranto moderna è un vero sudario di cemento.Ma non mancano bellezze antiche e contemporanee da svelare nei vari settori della cultura e dell'arte, della creativa imprenditoria.Valorizziamole e..sveliamole insieme.
La memoria silente, una scultura in argilla bianca colorata a crudo in ocra rossa , è stata realizzata nel 1998 e cotta nel forno per ceramiche e terrecotte dello scultore Aldo Pupino.
La terracotta rappresenta una testa femminile bendata sulla fronte, vicino agli occhi ed alla bocca, ancora non del tutto sigillata .
Le bende imbavagliano la voce.
Non esce più la parola, un accenno di apertura alle labbra per tentare di emettere verbo.
L’opera è allegorica di una Taranto ferita ed agonizzante, con la testa appoggiata al suolo, ormai prostrata e morente.
Le bende che cercano di sanare le ferite si disfano nell'abbandono e nell'incuria.
La bocca cerca di emettere parole ma nessuno ascolta. Gli occhi sono però aperti, la memoria non pare del tutto perduta, racchiusa nella testa fasciata.
Le bende sono simbolo sacro ; come sacra è per i tarantini veraci l’amata Taranto rappresentata dallo scultore tarantino Aldo Pupino come una figura femminile ferita e sofferente, una sacerdotessa dell'antichità greca i cui occhi, come fu per Cassandra violata, vedono le conseguenze di una guerra nefasta (quella contro il territorio tarantino) e cerca ancora di parlare.
Ma nessuno le ha dato ascolto, finora.
La bocca è muta ma gli occhi vedono ed il cervello riceve.
Quindi Taranto, la nostra amata città è ancora cosciente.
Si può e si deve ancora salvare .Ci deve essere una luce di Arianna nel labirinto e nel buio della crisi in cui versa Taranto e che aiuti i Tarantini ad affrontare ed uccidere il mostro !

Vanna Bonivento Pupino





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